Maria Vittoria Paolillo racconta MVP Wardrobe, tra digital e Made in Italy

Maria Vittoria Paolillo racconta MVP Wardrobe, tra digital e Made in Italy

Abbiamo incontrato Maria Vittoria Paolillo e Federico, nel bellissimo showroom di MVP Wardrobe all’ombra del Bosco Verticale a Milano. Una zona della città in cui convivono tradizione e futuro e in cui il fashion brand creato da Maria Vittoria sembra trovarsi perfettamente a suo agio. MVP Wardrobe, infatti, è la sintesi del saper far propria la migliore tradizione creativa italiana e di modalità innovative di comunicare e proporre le collezioni. Ma procediamo con ordine perché la storia di Maria Vittoria va raccontata dall’inizio.

Maria Vittoria Paolillo e Federica Toscanini

Dalla creatività all’intuizione: com’è nato il brand MVP Wardrobe

D: Come nasce la tua attività?
MVP: Ho iniziato con i gioielli. La mia famiglia è nel settore delle pietre preziose da sempre così, dopo aver fatto esperienza in azienda e in negozio, mi è venuta voglia di creare qualcosa di mio e ho iniziato a disegnare e realizzare una linea di gioielleria giovane. Credo di aver intercettato il desiderio dei miei coetanei di poter scegliere gioielli facili, da indossare tutti i giorni. Lavorando (e anche sbagliando!), sono riuscita a sviluppare uno stile mio, molto riconoscibile perché fuori dal coro. Dopo la fase di rodaggio in cui ho compreso meglio i meccanismi del settore, la mia iniziativa è cresciuta e si è affermata anche all’aiuto di professionisti che mi hanno affiancata nella definizione di una linea commerciale e di comunicazione. I social hanno dato molta visibilità alle mie creazioni, ma dietro c’è stato un grandissimo lavoro anche tecnico. La creatività da sola non basta, occorrono competenze diverse e molto studio.

D: Dai gioielli alla moda, un passaggio naturale?
MVP: Diciamo che è stato naturale proporre le mie creazioni indossandole e mostrandomi per dare consistenza allo stile che propongo. Il design dei miei gioielli rispecchia il mio modo di essere, la mia natura e credo che questo aspetto sia piaciuto perché è stato visto come autentico. Ho iniziato a postare le foto dei miei look e degli abbinamenti con i miei gioielli come in una sorta di diario visivo e i follower su Instagram sono aumentati sensibilmente. Ricevevo molte richieste, soprattutto da ragazze e donne, che volevano sapere di chi fosse il capo, le scarpe, la borsa che indossavo oppure mi chiedevano consigli su abbinamenti e scelte cromatiche. Il mio stile daily chic piaceva, insomma. È da lì che è nata l’idea di creare una collezione di moda accessibile ispirata alla mia personalità. Nel trasformare un’intuizione in un business vero e proprio sono stata aiutata dall’esperienza nel campo della moda di Federico, mio marito. Devo a lui l’idea di trasformare i miei follower in potenziali clienti interessati alle mie proposte.

Maria-Vittoria-Paolillo

Digital e Made in Italy sono il segreto del successo, con l’aiuto dei portabiti in plexiglas Toscanini

D: C’è stata però anche un’altra intuizione che si è dimostrata vincente, giusto?
MVP: Sì, è così. Il mio brand ha una particolarità che lo rende forse ancora più interessante per chi lo segue: offrire una release mensile dei look. I brand della moda tradizionalmente preparano due grandi collezioni che coprono l’intero anno con l’aggiunta di qualche altra proposta nel corso dei mesi, noi invece proponiamo continuamente piccole collezioni composte da più capi e le lanciamo mensilmente. In questo modo, c’è sempre qualcosa di nuovo che attrae l’attenzione e fa scattare il meccanismo del “see now, buy now”, tipico delle piattaforme digital. Dietro c’è un lavoro enorme e incessante, ma il modello si è dimostrato valido e ci ripaga della fatica.

D: Il tuo brand nasce 100% digital, com’è andata con il Covid?
MVP: Il Covid ha amplificato la portata delle nostre proposte e ci ha fatti crescere. Chiuse in casa e con più tempo a disposizione, le persone hanno cercato contenuti che le potessero ispirare e MVP Wardrobe è riuscito ad attrarre la loro attenzione attraverso un racconto fresco che si rinnova continuamente, proponendo momenti della giornata diversi, look ed emozioni. Abbiamo raggiunto un pubblico decisamente internazionale, estendendo la nostra portata ben oltre i confini dell’Italia. Oggi, vendiamo in Portogallo, Spagna, Polonia, Grecia e Stati Uniti. Il prossimo mercato con cui ci misureremo è quello russo, lo stiamo studiando per comprenderne le peculiarità e affrontarlo nel modo corretto. L’Italia resta comunque centrale nella nostra proposta anche perché il nostro Paese, e di conseguenza tutto quanto viene da qui, ha la capacità di ispirare le persone e farle sognare.

D: Vero, questo potere attrattivo del made in Italy lo sperimentiamo anche noi con i nostri prodotti. È una grande responsabilità essere all’altezza delle aspettative di clienti in tutto il mondo, richiede un grande impegno.
MVP: Ogni singolo dettaglio conta, ogni aspetto o elemento che rappresenta il nostro brand deve essere valutato con la massima attenzione. L’immagine è la dimensione in cui si gioca la partita, per questo siamo molto attenti alla qualità non solo dei capi che proponiamo, ma anche degli strumenti con cui li presentiamo, tra cui vi sono certamente i portabiti e i props. Nello showroom come nei negozi facciamo in modo che i dettagli parlino del brand e del modo in cui vuole coinvolgere le persone. Prodotti di qualità come i vostri ci aiutano molto a raccontare il nostro concept. Prima di scoprire Toscanini usavamo portabiti rivestiti dai colori fluo, ma non c’è paragone con la bellezza e la luce che regalano i vostri portabiti in plexiglas. Si ambientano benissimo con lo stile dello showroom e, con la loro leggerezza, valorizzano la collezione.

Maria-Vittoria-Paolillo
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Tra progetti di brand e organizzazione dell’armadio

D: Prossimi progetti per MVP Wardrobe?
MVP: Tantissimi. Di certo, ci sarà un negozio monomarca a Roma, la mia città, e poi la crescita in altri mercati. I progetti non ci mancano davvero.

Maria-Vittoria-Paolillo

D: Un’ultima domanda più “personale”: com’è la cabina armadio di Maria Vittoria?
MVP: Strapiena! Credo sia naturale per chi fa il mio lavoro avere molti capi e accessori. Da un lato c’è il desiderio di sperimentare, mescolare e creare nuovi look scegliendo cose che mi piacciono, dall’altro ci sono i prodotti che ricevo da altri brand. Non ho la smania di avere sempre cose nuove, ma l’accumulo è inevitabile. Per questo, ogni anno organizzo un mercatino di vestiti e accessori e libero la cabina armadio dando una seconda vita a capi. Quest’anno, a causa del Covid non è stato possibile, ma lo rifarò non appena l’emergenza sarà finalmente passata.
Com’è la situazione del mio guardaroba adesso? Al momento, ho abiti disposti su due file, un sistema che non è molto funzionale perché i capi appesi dietro non sono visibili. Durante il lockdown ho fatto una grandissima operazione di riordino, ma è durato poco, il caos si riproduce velocemente e tutto torna come prima. Per ottimizzare lo spazio, sono costretta a utilizzare portabiti sottili anche se so che, soprattutto con alcuni capi, non vanno bene perché si rischia di segnarli. Sarebbe bellissimo avere più spazio e poter usare portabiti belli e strutturati come quelli che abbiamo scelto per lo showroom e i negozi, chissà, magari nel futuro a breve…

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